martedì 26 giugno 2012

Consapevolezza delle emozioni


Se impariamo a prenderci cura delle nostre emozioni ci prendiamo anche cura del nostro corpo. Essere consapevoli delle emozioni vuol dire accettare ogni emozione che sorge, piacevole e spiacevole. Iniziamo a prenderci cura delle emozioni piacevoli prima di ascoltare e prenderci cura di quelle spiacevoli. Rinforziamo quindi in noi le emozioni della gioia e della felicità e impariamo a nutrircene. Per farlo utilizziamo la respirazione consapevole e le affermazioni.

RESPIRAZIONI
(Praticare per 5 minuti con gli occhi chiusi ripetendo mentalmente ad ogni respiro questa frase)

Inspirando accolgo la gioia in me
Espirando sorrido alla mia gioia


AFFERMAZIONI
(scrivete sul vostro quaderno una di queste affermazioni a scelta, per 10 volte al giorno per 7 giorni consecutivi)

Io sono consapevole della gioia in me e ne attiro sempre di più
Io scelgo la gioia per me e intorno a me
Merito di essere felice e accetto di esserlo


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sabato 23 giugno 2012

Il bambino o la bambina interiori


In ognuno di noi c’è una piccola bambina o un piccolo bambino che ha sofferto ed è ancora ferito.
Quando eravamo piccoli abbiamo trascorso periodi difficili e a volte anche traumi. Da grandi cerchiamo di dimenticare il passato doloroso per proteggerci da nuove sofferenze.
Ogni volta che viviamo una sofferenza pensiamo di non poterla sopportare e reprimiamo emozioni e sentimenti, nascondendoli nel nostro inconscio. Così facendo non ci curiamo del bambino dentro di noi. Ma quel bambino ferito richiede cure, attenzioni e amore e noi cerchiamo invece di non ascoltarlo tenendoci occupati con mille cose da fare. Il nostro bambino ferito invece, ha bisogno di ascolto, di comprensione, di compassione e, se non viene ascoltato, grida per chiedere attenzione, attraverso la malattia, gli incidenti, creando ancora dolore. Se sei consapevole puoi sentire la sua voce che ti chiede aiuto, allora, attraverso il respiro, abbraccia il tuo bambino interiore rivolgendoti a lui/lei dicendo: “Mi prenderò cura di te, nel passato hai tanto sofferto, ti ho trascurato, non ti ho ascoltato, ma ora ho imparato a tornare a te.”
Il maestro vietnamita Thich Nhat Hanh ci insegna che in qualunque momento ne senti la necessità puoi sedere e respirare con il tuo bambino o la tua bambina ferita dicendo mentalmente: “Inspirando, torno a te, mia bambina ferita; espirando mi prendo cura di te.”. Parla alla tua bambina o bambino interiori, molte volte al giorno, solo così potrà guarire e lasciare andare i traumi del passato.

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lunedì 18 giugno 2012

Le idee negative preferite

Ognuno ha le sue idee negative preferite: si tratta delle idee che ciascuno usa per limitarsi.
Ogni volta che ti senti giù di morale, può esserti utile scrivere su un foglio quello che stai pensando, questo ti renderà più facile individuare la causa della tua ansia/preoccupazione/depressione.
Dopo aver scritto tutti i pensieri che ti passano per la testa per dieci-quindici minuti constaterai che era normale sentirti depresso, chiunque si sarebbe sentito depresso con pensieri simili!
Il passo seguente è trasformare i pensieri negativi che hai scritto prima, invertendo ciascuno di loro in un’affermazione e quindi scrivere le affermazioni. Questo semplice esercizio risolve la depressione ogni volta e non accumula la negatività.

AFFERMAZIONI:

  • Mi permetto di avere tutto il tempo, l’energia, la saggezza e i soldi che ci vogliono per realizzare ogni mio desiderio.
  • Sono sempre nel posto giusto al momento giusto, impegnato con successo nell’attività giusta.
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giovedì 14 giugno 2012

Spirito di prosperità

Il nostro pensiero crea la realtà in cui viviamo. L’uso consapevole del processo creativo del pensiero ci permette, quindi, di disporre di una legge di attrazione che funziona sempre. Il processo creativo dà a ciascuno la responsabilità della propria vita.

Vi sono 3 principi (secondo Phil Laut) che permettono di applicare il processo creativo:

1) Principio dell'autoanalisi, consiste nel chiedersi: "Quali dei miei pensieri hanno creato la mia vita così com'è?". La maggior parte della gente non se lo chiede perché ha paura di scoprire cosa pensa.
2) Principio dell'autosuggestione, consiste nel chiedersi: “Cosa mi piacerebbe pensare per crearmi la vita che voglio?”. Leggere buoni libri, frequentare corsi di crescita personale, scrivere e pronunciare affermazioni aiuta la mente a pensare creativamente e positivamente.
3) Principio degli obiettivi, consiste nel chiedersi: “Cosa mi piacerebbe creare per avere ciò che desidero?”. Si dà alla propria mente l’opportunità di creare ciò che si desidera (sono in molti a preferire i lamenti al chiedere quello che vogliono). Suggerisco di fare un elenco di obiettivi – tutto quello che si desidera essere, fare, avere.

Lo spirito di prosperità
Se i soldi fanno sentire in colpa perché si pensa di non meritarli diventa difficile aumentare il proprio reddito, perché se si avessero più soldi ci si sentirebbe ancora più in colpa.
Far fatica, sforzarsi e svolgere attività spiacevoli per i soldi rende difficile raggiungere la prosperità economica.

Affermazioni sulla prosperità
1. Merito di essere ricco e prospero.
2. I soldi sono miei amici
3. La mia vita finanziaria è facile
4. Mi va bene andare oltre gli obettivi che mi sono posto.
5. Bellezza, potere e armonia abbondano nella mia mente.
6. Mi diverto ad essere un uomo ricco/una donna ricca.
7. Mi perdono per aver sprecato i soldi.
8. Sono disposto ad essere pagato facendo un lavoro che amo

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venerdì 8 giugno 2012

La bellezza

Tra le cause della sofferenza c'è il non accettarsi: non accettare il proprio fisico, la propria età, il proprio carattere.
E' raro trovare chi riesce a guardarsi allo specchio e vedersi "bello/bella".
Siamo i giudici più severi di noi stessi. Chi vorrebbe essere più giovane, chi desidera un naso più sottile, chi vuole essere più basso e chi più alto, chi si vede grasso e chi troppo magro... Rincorriamo continuamente un ideale che non esiste e ne soffriamo.
E' vero che oggi possiamo migliorare la nostra immagine, ma ci va equilibrio e maturità per accettarci proprio così come siamo.
Ogni età ha la sua bellezza!
La bellezza che dura per sempre nasce dall'anima e resiste invariabile nel tempo, possiamo imparare a vederla in noi e in chi ci circonda se solo guardiamo "oltre".

AFFERMAZIONI

Vedo armonia e bellezza in tutto ciò che mi circonda;
In me tutto è armonia e bellezza;

Coltivo con cura la mia bellezza interiore che si rispecchia nel mio essere.

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venerdì 1 giugno 2012

Lo stato d'animo

Noi siamo responsabili del nostro stato d'animo.
Pensieri e immagini mentali negative, un dialogo interno che sottolinea tristezza e malinconia, unitamente ad un atteggiamento fisico arrendevole (tono di voce basso, triste e lamentoso, respiro agitato, testa bassa, spalle curve) possono facilmente favorire uno stato d'animo depresso. 
Ogni stato d'animo lo si può creare e lo si può si può modificare, in quanto lo abbiamo costruito noi. Ci sono stati d'animo motivanti quali amore, fiducia in se stessi, forza interiore, gioia, entusiasmo che favoriscono il successo personale. Altri stati d'animo quali confusione, stanchezza, depressione, paura, ansia, tristezza, frustrazione, bloccano l'azione e favoriscono il fallimento.
La differenza tra chi ha successo e chi fallisce è che chi ha successo riesce sempre a mettersi in uno stato d'animo positivo che gli dà la forza necessaria per raggiungere le sue mete e chi fallisce non lo fa.
La capacità di governare la propria vita è la capacità di sapere come dirigere e gestire i propri stati d'animo.
Le componenti che determinano uno stato d'animo sono due: le rappresentazioni interne e la propria fisiologia.
Le credenze, gli atteggiamenti, i valori, le esperienze vissute e familiari condizionano le rappresentazioni interne.
Un fisico sano, ciò che mangiamo, una respirazione aperta, un portamento fiero, ovvero la nostra fisiologia, ha un'incidenza determinante sullo stato d'animo.
Cambiamenti di rappresentazioni interne e di fisiologia provocano cambiamenti di stato d'animo. Quindi se per controllare il nostro comportamento dobbiamo controllare e dirigere i nostri stati d'animo, per controllare questi ultimi dobbiamo controllare e dirigere le nostre rappresentazioni interne e la nostra fisiologia.

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